Intervista con Michele Console Battilana
Estremamente interessanti, anche se un po' sconfortanti. Non ho altro modo per definire le dichiarazione di Michele Console Battilana, fondatore della più importante software-house Italiana, la Cloanto.
Ho cercato di portare avanti l'intervista nel modo più neutro possibile ma il mio coinvolgimento emotivo ha macchiato con gli aspri colori della polemica questo interessantissimo scambio di punti di vista. Ho deciso di pubblicare integralmente lo scambio epistolare tra me e Michele.
Leggetevi questa intervista e fateci sapere cosa ne pensate.
Le pagine di AmiWorld aspettano soltanto i vostri commenti!


Torna alla Home Page di AMiWoRLDPetty: Possiamo saltare le presentazioni: tutti conosciamo il Boss della Cloanto, almeno per fama. Siamo però curiosi di sapere qualcosa di te che non sia riconducibile alla vita professionale (Hobby, eccetera)...
Michele: Hobby? Ho un lavoro che mi piace (che però ha i suoi lati noiosi o stressanti), e che comunque mi prende molto tempo. Quindi non resta molto margine per hobby. Mi piace "smanettare", per avere il controllo e migliorare le cose tecniche, siano computer, impianti elettrici, ecc. Sto scrivendo un programma per una macchina che almeno fino al 2005 non ci sarà. Vorrei avere più tempo per programmare (per le macchine di oggi) e per leggere cose che non siano manuali tecnici o le ultime novità dell'informatica.
Qualche volta ci scappa una biografia, magari letta in treno. Temo che non resisterei più di mezza giornata in un posto al mare o in montagna, o a fare il turista in genere. Ho estremo rispetto per la diversità, e non sopporto le ingiustizie. Mi piace la pizza, il sushi, e i panini con formaggio latteria fresco. E se tra ingiustizie mescolate a pizze andiamo avanti così mi costringi a fare un sito web con l'elenco delle canzoni preferite, delle mie foto da bambino, ecc. Per cui forse è meglio che smetto.
Scusa, ho dimenticato le mie droghe e le mie compagne di notti di... lavoro: Coca-Cola e cioccolata. Il resto lo metto sul sito, va bene? ;-)

Da sinistra: Battilana, Pano/GNS, il celeberrimo Petty, Aaron Digulla (AROS)!Petty: Dubito che qualcuno ci andrà... =)
Quando, come e perché hai fondato la Cloanto? Da quanto tempo sei un Amighista (la maiuscola è d'obbligo, lo dice Enrico!)?

Michele: Le due cose più o meno coincidono. Nel 1985, per me come per molti altri, l'Amiga appena annunciato era il migliore hardware e il miglior software che si potesse desiderare, o per cui scrivere nuovi programmi.
In poco meno di un anno dall'acquisto dell'Amiga 1000 (che ho da poco ripulito per mettere in una vetrina) avevo quasi finito due programmi: HTX (per portatori di handicap motorio e non vedenti), e la videoscrittura C1-Text, e si pose la questione di come pubblicarli. Contattai la Commodore Italiana e qualche distributore, però non mostrarono interesse, per cui decisi di pubblicare i prodotti in proprio, fondando, appunto, la Cloanto.

Petty: Come vanno gli affari alla sezione Amiga della Cloanto [vi occupate anche di altre cose, se non sbaglio.]?

Michele: Se le cose Amiga andassero bene, non ci occuperemmo di nient'altro. Non è una sorpresa il fatto che il mercato Amiga non vada bene. È la naturale evoluzione di cose che hanno la loro origine diversi anni fa.
In generale, confermo la situazione descritta negli atti di IPISA dal 1996 (http://www.cloanto.com/ipisa/). La tendenza negativa del mercato osservata allora è stata confermata anche nel 1997 e 1998, costringendo molti a lasciare il campo, non per scelta, ma per necessità. Il mercato hardware "tiene" più del software, nel senso che i produttori di hardware riescono ancora a investire soldi ed energie nello sviluppo di nuovi prodotti, aiutati anche dal fatto che le varie società Amiga non rilasciano sistemi nuovi e più potenti. Però non mi risulta un solo sviluppatore di software che riesca ancora a investire 12 o più mesi di lavoro in un prodotto Amiga, e poi con le vendite a coprire anche solo le spese. Resta quindi la passione, il che è un grosso problema per una azienda che sin ora ha lavorato principalmente per passione, ma che vorrebbe sia esprimere nel modo migliore la propria passione e i propri ideali, che crescere.

Petty: I mali del mercato Amiga Italiano.

Michele: Non esiste un "mercato Amiga italiano". In Italia l'anno scorso sono stati venduti quasi due milioni di PC. Ciò rappresenta un mercato. Il Macintosh ha un certo mercato. Ma con Amiga non ci sono neanche i numeri perché uno sviluppatore possa scrivere del software come professione, perché un utente possa ottenere assistenza quando il calcolatore si guasta, o perché un negoziante possa tenere un minimo di magazzino di hardware o software per Amiga. L'Italia ha meno del 5% di questo "mercato Amiga" mondiale. Questo non è un mercato.
Il mercato italiano è mancato più o meno all'improvviso con la chiusura della Commodore Italiana, diversi anni fa. Quello che in questo più mi dispiace, come sviluppatore, è che essendo i mercati Amiga principalmente la Germania e la Gran Bretagna, ci siamo dovuti allontanare, come presenza di prodotti, dall'Italia. Quindi il sito http://www.cloanto.com/amiga/ è solo in inglese, e alcuni nostri prodotti Amiga hanno sulle confezioni soltanto i testi in inglese, o inglese e tedesco.
Se avessimo infinite risorse, o se anche solo avessimo un... mercato, avremmo un bel sito in italiano (che comunque verrà, su www.cloanto.it) e dei prodotti ineccepibilmente italiani.
Invece non solo non abbiamo un mercato italiano, ma Amiga in generale non ci lascia l'ossigeno per crescere, o per lavorare con certi standard qualitativi che tutti vorremmo.


Petty: Purtroppo, dopo aver scritto parecchi Kappa di roba mi è andato in guro il computer! SIGH!!!!!!!!
Riscrivo tutto di nuovo, sperando che non succeda di nuovo (perché non hai previsto l'autosave in Personal Write? =)

Michele: Diciamo che da quando c'è lo shortcut (Amiga+\), almeno è diventato più facile la memorizzazione in generale. Purtroppo, a differenza dei sistemi operativi "veri" (? ndPetty) [Molti amano definire "vero" un OS con protezione
di memoria e memoria virtuale, ndMichele], su Amiga i programmi possono
coinvolgere l'intero sistema nei propri crash. Cosa che su Linux, Be e
Windows (NT, ma in parte anche 95), per esempio, non capita...

Petty: Preferisco 10 crash sotto AmiOs che 10 minuti davanti a Windows. Non è un pregiudizio, mi trovo spesso a realizzare quanto sia fantastico il mio Os, anche se ho solo un 030.

Michele: Dici che non è un pregiudizio, e io ti provoco... Hai provato un Windows NT 5 beta 2 su una macchina potente (ma se non ho nemmeno i soldi per abbonarmi al Topolino... ndPetty =)? [infatti non ti ho suggerito di acquistarlo, ma solo di provarlo... altrimenti come sapresti dell'esistenza di Topolino? ndMichele] Quello che fa Amiga, lo fa bene. Ma e' immensamente piccolo. E chissà perché, il mondo Amiga continua a fare confronti non con il mondo PC+Windows aggiornato allo stato dell'arte, ma con sistemi vecchi. Chiunque conosce una piattaforma più di altre, inevitabilmente in un confronto tende a portare acqua al mulino che conosce meglio. Chi vive dentro ad Amiga quasi non ha idea di cosa, nel 1998, voglia dire "sistema operativo", e cosa voglia dire amministrare le varie risorse informatiche, di rete, un server di posta, un firewall, un proxy server, un router, ecc., che ci ritroviamo nel lavoro, e presto forse anche in casa.
Ciò è veleno per chi deve crescere. Se non stai al passo, fai un salto da un Amiga in cui sai tutto (e sei all'avanguardia di tutto), a un mondo in cui delle cose tecniche/informatiche non sai più come funzionano. E questo per molti è una realtà. Per questo si aggrappano sempre di più ad Amiga, all'Amiga che conoscono. Il mio invito è di fare la cosa difficile, non la cosa facile. Cioè di imparare cose nuove. Non sto dicendo di buttare l'Amiga che abbiamo, se questo funziona bene. Solo di non investirci troppo come futuro. Piuttosto che spendere ora i soldi in una scheda PowerPC, è meglio metterli da parte.

Petty: Oppure potete darli in beneficenza a me... =) Con quale spirito la Cloanto ha rilasciato "Amiga Forever"? Dopo il rilascio della celebre raccolta di emulatori, qualche "malelingua" vi ha accusato di ritenere Amiga solo come un giocattolo da emulare...

Michele: Se la metti così, il tema si fa piuttosto vasto... Premesso che Amiga Forever non vuole essere una "raccolta di emulatori", e che con le eventuali "malelingue", o utenti giustamente preoccupati che fossero, secondo me è meglio discutere di caso in caso, e non in generale, ti posso indicare due pagine sul nostro sito che dovrebbero rispondere ampiamente alla questione:
Emulazione Amiga in generale, e nascita di Amiga Forever http://www.cloa
nto.com/amiga/forever/emulation.html

Emulazione: un bene o un male per l'Amiga? http:/
/www.cloanto.com/amiga/forever/emulation_good_bad.html


Petty: Consiglio anch'io di visitare queste pagine, sono davvero interessanti.
La via degli emulatori può essere un buon sistema per aumentare il numero di potenziali clienti?

Michele: Considerato che l'utenza Amiga è da molti anni in calo, e non in crescita (escludendo il mercato cinese), e che un prodotto come Amiga Forever rende possibile in diversi modi il dialogo tra Amiga e PC, direi che contribuiamo a tamponare il calo dell'abbandono della piattaforma in generale. Per molti utenti la scelta è tra un abbandono completo dell'Amiga, o una convivenza, collegando i due in rete, o usando un Amiga software (vale a dire emulato ndPetty).



Petty: Una curiosità: il titolo di Amiga Forever l'avete copiato dal sito di PirlAGA?! Tanto per farlo stare zitto un po', sapessi come se la tira!!!

Michele: Oltre a "PirlAGA", e a parte le firme delle mail e gli slogan "Amiga forever!", "Amiga Forever" era usato come titolo da una dozzina di siti e pubblicazioni online, e almeno una "fanzine" stampata (però senza la necessaria autorizzazione per usare il marchio). Prima della decisione finale sul nome, avevamo cinque o sei titoli possibili, tra cui "Amiga Forever" mi sembrava il più appropriato (i link indicati prima spiegano anche perché). La decisione finale, tra tutti i nomi, l'ha però in un certo senso presa Petro Tyschtschenko, che preferiva fortemente, a tutti gli altri possibili titoli, proprio "Amiga Forever". Prima di procedere a usare questo nome, e pur avendo i necessari contratti da parte di Amiga International, è stata da parte nostra comunque fatta una ulteriore ricerca su Internet, e sono stati contattati i vari siti "Amiga Forever" trovati, per vedere se avevano obiezioni o altre considerazioni.

Petty: Ebbravo PirlAGA, che se la tirava!!!!
A proposito, credi che attualmente l'editoria elettronica [di cui io sono un indegno esponente... =P] riesca a colmare il vuoto creatosi dopo l'amara dipartita di Amiga Magazine?
Affideresti mai una recensione di un tuo prodotto ad una rivista on-line (ovviamente mettendo a disposizione il software... =)?

Michele: Se non ci fosse Internet, con le sue pubblicazioni online, Aminet e la posta elettronica, oggi non saremmo qui a parlare di Amiga. Riguardo alle recensioni, non ho mai fatto differenze. E comunque, all'editoria elettronica, nelle sue varie forme, appartiene il futuro.
Già oggi, se tutti i cinesi usassero le quantità di carta che usiamo noi (riviste, libri, giornali, documenti, pubblicità, ecc.), sul pianeta non ci sarebbero più alberi.

Petty: Grazie per la stima! Peccato sia malriposta! =)
Puoi rivelarci quali progetti avete in cantiere per Amy?

Michele: È in cantiere Personal Paint 8, ma funzioni come il true color, i layer, e alcune funzionalità avanzate di animazione rendono necessaria una riscrittura piuttosto che una serie di aggiunte, come è stato fatto sinora. Quindi ci vorrà del tempo. Il problema è che il mercato software Amiga sta letteralmente evaporando, quindi francamente non so come andrà a finire. Erano in corso altri progetti Amiga secondo me molto interessanti, ma il fallimento ESCOM/Amiga Technologies li ha annientati, trattandosi di progetti in comune.


Petty: Se sono ancora validi, perché non riprovare con Amiga Inc (domanda ingenua?)...

Michele: Infatti, non sono più validi. Con Amiga Inc. abbiano in corso delle cose, ma sono relativamente piccole. Quanto ho espresso riflette i segnali che ricevo da varie fonti, società Amiga comprese.

Petty: Nelle varie edizioni di Ipisa hai avuto modo di palesare i tuoi poteri psico-divinatori =B^D>. Ora cosa vedi nella tua sfera di cristallo a proposito di Amiga Inc.? ;)
(Un modo come un altro per chiederti se ritieni che Amiga Inc. possegga le premesse tecnologiche e commerciali per imporsi nel prossimo futuro!)

Michele: Preferisci che ti dica quello che vuoi sentirti dire, o quello che già sai? Che cosa si può fare con una tecnologia vecchia di 12 anni, morta da cinque, di cui sono stati persi in parte i progetti (mi riferisco ad alcuni chip custom [di cui non ce ne facciamo assolutamente niente... ndPetty] [Quindi secondo te un Amiga senza i chip custom, incompatibile con il software Amiga, praticamente più un PC che un Amiga, potrebbe essere meglio di un Amiga? Ma sei 10 volte peggio di me! ndMichele]), e di cui le uniche persone che saprebbero forse ricompilare il sistema operativo, per non dire metterci mano, sono sparse ai quattro venti? La serie di processori 68000 usata nell'Amiga ha raggiunto da anni la fine della sua evoluzione. In un modo o nell'altro, il software Amiga esistente (68K) tra qualche anno potrà funzionare solo con l'emulazione. Riguardo a quello che si può fare, spero anch'io in qualche sorpresa (un nuovo processore 68K? Netscape su Amiga?), ma quello che tocco sempre più spesso con mano sono tristi modi per illudere, tenere a bada, e spremere ancora un po' di soldi da chi è "rimasto fedele" all'Amiga.

Petty: Sei più pessimista del solito, e ce ne vuole! =)

Michele: Non sono pessimista, ti sto descrivendo dei fatti. Da ottimista, cerco di guardare oltre i problemi di oggi.

Petty: Domanda prematura ma di sicuro interesse: tra i presunti eredi di Amiga di Phase V e Pios, in quale progetto credi di più? E' nei piani della Cloanto supportare queste soluzioni sin dalla loro (sperata) uscita?

Michele: Noi abbiamo intenzione di appoggiare qualsiasi sia l'Amiga "ufficiale".
Come sai, Cloanto è stata la prima software house a rilasciare del software per Amiga PowerPC (esclusi strumenti per sviluppatori), quindi non si tratta di una intenzione, ma di un fatto compiuto. Da allora, però, mentre i vari "eredi" continuano in parte a litigare, al punto che il software PowerPC scritto anche solo qualche mese fa ora già non funziona più sui nuovi sistemi, sono successe alcune cose. Molto francamente, quasi tutti i migliori programmatori, vista la situazione, hanno cambiato piattaforma. Escluse le grandi software house Amiga, che ci hanno lasciati da almeno due anni, e considerato che molti studenti (più o meno gli unici programmatori Amiga rimasti) non hanno i mezzi per acquistare hardware e scrivere software per diversi sistemi Amiga, come sarebbe richiesto dal fatto che esiste una linea 68000 e una PowerPC, non credo che ci sarà mai una massa critica di nuovo software Amiga (non 68K) tale da giustificare un sistema incompatibile con gli Amiga attuali (basati su processore 68K). Quindi se dobbiamo spendere quasi due milioni per una scheda PowerPC, su cui poi far girare il software 68K (sistema operativo in gran parte compreso) con un emulatore, allora tanto vale chiamare le cose con il loro nome dall'inizio, e far girare un emulatore su una macchina che a un costo inferiore offre non uno, ma almeno quattro sistemi operativi (Windows, Be, Linux e Amiga, per non contare OS/2 e altri), e componenti facilmente riparabili ed espandibili da chiunque.

Petty: Scusami, ma con lo Storm C non è relativamente veloce il porting su PowerPC?

Michele: Forse di un programma "Hello world", ma non di un progetto relativamente complesso come Personal Paint, che accede intensamente a quasi tutte le risorse Amiga. Non si tratta di ricompilare e basta.
E una volta che hai fatto le lunghe modifiche che servono, sai che lo hai fatto per uno standard non stabile, come ci è già successo. Quindi preferisco attendere che si mettano d'accordo le società Amiga, Phase 5, Haage&Partner, ecc. ed emerga uno standard ufficiale e stabile.


Petty: Da sviluppatore e produttore, cosa suggeriresti ad Amiga Inc.

Michele: Se fossi in loro, rilascerei al pubblico i sorgenti del sistema operativo Amiga, con una licenza tipo Linux. L'emulatore UAE ha da poco una licenza simile, per cui almeno per l'hardware Amiga la vita eterna è assicurata ("Amiga Forever", appunto).

Petty: Azzo, Amiga Forever significa questo!?!
[Questa risposta/domanda non c'era, nell'intervista... ndMichele] [Ehm, amo aggiungere sempre qualcosa... =) ndPetty]
Da utente, cosa ti piacerebbe trovare nei prossimi Amiga (io mi accontenterei di trovarli, questi prossimi Amiga!! =|)?

Michele: In un modo o nell'altro, con molto sacrificio e lavoro, qualcuno ha fatto in modo che ci saranno, dei "prossimi Amiga". Hai considerato infatti che a partire dal 1998, anno dell'"aggancio" tra la potenza dell'Amiga di silicio e di quello software a parità di prezzo, l'Amiga d'ora in poi non può che raddoppiare di velocità ogni 18-24 mesi, insieme ai PC?

Petty: Perdonami, non ho capito cosa intendi con "aggancio"? Ti riferisci all'emulazione?!?

Petty [Che fai, ti rispondi da solo? Guarda che ti scoprono, che l'"intervista"
l'hai fatta tutta da solo... ;-) ndMichele] [OPS! Hai ragione!]: A partire da quest'anno, un sistema emulato costa circa come quello vero, a parità di prestazioni. Ciò al momento vale per la fascia alta di Amiga, notoriamente molto costosa. A parità di configurazione, un Amiga 4000/060 costa di più ed è meno veloce di un sistema Alpha con Amiga emulato. Prevedo che per fine anno, o al massimo l'anno prossimo, anche un Amiga 68030 realizzato in software costerà meno di uno di silicio.
Quindi se i "detentori del potere" non fanno nulla, e ci lasciano con i sistemi di 5 anni fa, almeno ci sarà un'alternativa su cui far girare il software Amiga, e di farlo con potenza sempre maggiore.

Petty: Per favore, dimmi sinceramente una cosa, da Michele a Paolo e non da Cloanto a cliente: un Amiga emulata è davvero stabile? La compatibilità è vicina al 100% (escludiamo pure le demo)?

Michele: Anche per le demo. Le due limitazioni che mi vengono in mente sono: AGA non supportato (si emula ECS), e problemi a gestire i dischi emulati dei giochi protetti. La seconda cosa e' il real time del chip set, che per esempio ti permette di avere 50 frame per secondo e un suono fluido, e che per i giochi piu' "pesanti" viene raggiunto intorno ai 300 MHz. Con il mio Pentium 133 che hai visto, ho una CPU più veloce di circa tre volte di un 68000, ma ho il chip set molto più lento, per cui ho una decina di frame al secondo, forse, che vanno bene per Workbench, videoscrittura, ecc., ma non per giochi, anche perché su Amiga, per definizione, il suono non è fluido se non hai il full frame rate.

Petty: Vuoi dire qualcosa ai lettori di Amiga World?

Michele: Sì, e mi ricollego a quanto detto prima. L''esperienza che mi ha dato Amiga in questi anni è insostituibile: un continuo confronto con la tecnologia migliore da una parte, e continui e gravi problemi commerciali dall'altra. 12 anni fa Amiga era qualcosa di "magico". Poi, per molti anni, abbiamo avuto una stabilità di cui gli utenti PC potevano solo sognare, ma alla lunga è stata una stabilità che strideva con il resto del mondo, e da cui ci ha sempre più esclusi.
Il mondo, infatti, e soprattutto il mondo tecnologico, cambia e si evolve ogni giorno, e stare al passo è tanto più importante quanto più si vuole crescere ed essere attivi in questo contesto. No so se continuare ad avere davanti solo Amiga, e discutere solo di Amiga, sia oggi la cosa più sana da fare. Quello che personalmente vorrei fare, e incoraggiare a fare, è di ispirarsi magari a persone come Jay Miner, "padre dell'Amiga", e di ricordarci cosa Amiga ci ha dato, lo stupore, la magia, la diversità, e con tutto questo bagaglio in mano, in sella a un mondo che cambia, costruire nuovi Amiga per nuove generazioni, come a suo tempo ha fatto Jay Miner per noi.


Petty: Scusami, io la penso in modo diverso.
Ammettiamo che qualcuno crei un nuovo Amiga ("se uno non ha sogni, ed una carica che va oltre la realtà, non potrà mai andare oltre la realtà!" ndBattilana), un prodotto estremamente innovativo e per questo fuori standard.
Tale computer andrebbe incontro agli stessi problemi di Amiga, solo in maniera maggiore.

Michele: No... Amiga ormai ha un problema primario: è tecnologia realizzata 12
anni fa. Per definizione, un nuovo sistema realizzato oggi non avrebbe
questo problema.

Petty: Amiga ha, oltre ad un parco software non da buttare, una folla di "tecnici", smanettoni, fanatici che potrebbero dotarla del migliore software, se solo Amiga Inc. ridesse la speranza...

Michele: No. La maggior parte dei "migliori" se n'è andata. Te lo assicuro, lo tocco con mano. Certo, per noi che ci sentiamo ancora "dentro", non è facile osservare questo fenomeno, però è un fatto.

Petty: Amy ha una storia.
E soprattutto ha un Os davvero poco ancorato >al passato. Perché scriverne uno totalmente nuovo, quando c'è ne già uno che può essere migliorato?

Michele: A volte si sta meno, e con migliori risultati, a costruire una casa nuova, che ad aggiungere pezzi intorno alle limitazioni di quella vecchia. Amiga (ROM + Workbench) sta sue due dischi DD, e può essere emulato con qualsiasi PC di fascia alta. Più che da migliorare, c'è da riscrivere il software, e aggiungere i nove decimi abbondanti che mancano, e rifare completamente l'hardware. Se fosse stato così facile, lo avrebbero fatto. Cosa resterebbe poi dell'Amiga di oggi, e della compatibilità con il software attuale? Solo il nome. Certo, potrebbe essere utile per entrare ancora una volta nel cuore dei fedeli utenti Amiga. Ma è questo che proponi, un semplice trucco commerciale?
Tecnologicamente, il resto del mondo ormai non teme confronti né con l'Amiga di ieri, né con un ipotetico nuovo sviluppo: i vari Be, Next, Linux, Windows NT, Solaris, OS/2 e altri non hanno nulla da invidiare ad Amiga, e continuano a evolversi. Però se sei chiuso dentro al mondo Amiga, e non dico che questo sia male, se ci basta per quello che vogliamo dall'informatica di oggi e di domani, tendi a non vedere cosa fanno gli altri, e risulta difficile credere che intanto anche gli altri hanno fatto delle cose valide.

Petty: Direi che l'era dei pionieri è finita...
Michele: Per l'informatica c'è meno spazio per i pionieri, sì. Perché non è più terra nuova. Oggi investi miliardi in un prodotto che poi si regala, o si vende a 50 dollari. Però io credo che chi ha idee brillanti riesca ad emergere, come in ogni campo. Inoltre, realizzare software resta comunque un campo decisamente diverso da molti altri, per la sua astrazione mista a creatività, per esempio.

›Michele: Ciò si applica anche al salame...

Petty: Almeno finché la cultura informatica si diffonderà in tutte le case. Ma con un monopolista del genere, dubito sarà una cultura obiettiva...
Michele: L'importante è che le critiche siano obiettive. Altrimenti non siamo meglio di loro.

Petty: Si parla tanto di Be Os, ma ancora per parecchi anni questo Os non sarà che un giocattolino per Geeks, sprovvisto del software di buona qualità che c'è sotto Amiga.
Michele:Quale software di qualità? In quali campi? Con cosa fai il confronto?
Credo che Be OS quest'anno venda più di Amiga negli ultimi anni messi insieme. Ed è oggettivamente migliore.

Petty: Tu hai detto che per andare oltre alla realtà, si deve possedere una carica e dei sogni che vanno oltre la realtà. Da quello che leggo, tu non credi più in Amiga, Amiga non è più il tuo sogno.
Michele:L'Amiga che è stato è un sogno. Quello che sta succedendo adesso è una decadente, penosa farsa. Non ti voglio convincere. È quello che vedo.
Gente che fa versioni nuove di prodotti, in cui praticamente cambia solo il numero di versione. Gente che ti vende un prodotto Amiga da due milioni, e per dietro dice che sa che Amiga è morto e si tratta solo di rastrellare gli ultimi soldi, ecc.

Petty: E' stata una "grande nave scuola", anzi di più; ed è per questo che ancora la supporti, per il grande amore che hai avuto per lei.
Michele: Non riduciamola così... Amiga per me era il massimo.
La appoggio perché ci sono ancora dentro, non per nostalgia. Non è facile, per uno sviluppatore, cambiare piattaforma. E più difficile che per un utente.

Petty: Ma ora non ci credi più, desideresti crederci, ma non ci credi più.
Michele:Ritengo che se tu avessi le informazioni e l'esperienza che ho da qui, la penseresti allo stesso modo. È quello che sto cercando di spiegare, ma in qualche modo è facile tendere a scivolare nella polemica.

Petty:E per questo hai perso quella carica che andava oltre alla realtà, hai perso il tuo sogno. Non andrai mai oltre la realtà.
Michele: No. Tu continui a pensare ad Amiga (all'Amiga di ieri). Io penso oltre (all'"Amiga di domani"), e incoraggio gli altri a farlo. In questo modo, chi non andrà mai oltre la realtà?

Petty: Mi sono accorto di aver abbassato il livello della discussione, di esser stato il promotore della polemica. Mi scuso per il mio comportamento, comunque comprensibile considerando il forte legame emotivo con Amy.
Ti ringrazio per la chiarezza e per la pazienza che hai dimostrato!
Michele: Grazie a te.

Petty

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