IPISA!

Ecco la seconda parte del più vasto speciale mai apparso su Ipisa!!! A scialatevi!! (Con allegati alcuni testi estratti dagli atti della manifestazione!)

a cura di

Petty


Torna Indietro|Prima parte!




Java, Sun Microsystem.


Lasciamo perdere i morti ed occupiamoci dei vivi, specialmente se promettenti. Come tutti sapere Java è un linguaggio completo di sviluppo indipendente dalla macchina, che ha accesso le speranze di chi è stanco di vedere "Pc everywhere"! Java è un evoluzione/rivisitazione del C++, che qualcuno (stipendiato da Sun?) già definisce "uno stravogimente all'ennesima potenza". L'indipendenza del codice si regge sù un sistema di "Virtual Machine" che "traduce" al volo (oppure una volta per tutte ndMacho) le singole istruzioni. Ciò permetterebbe l'utilizzo di blasonati programmi anche su Amiga. Ma, in un mercato dove tutti producuno per un'unica monopolizzante piattaforma, a chi converebbe programmare in Java? Di certo non a Microsoft!
Comunque, postulando un esteso installato di Java, ne traerebbe vantaggio chi vuole puntare sulle varie piattaforme alternative (spesso sprovviste di programmi di nicchia) senza dover scrivere decine di versioni diverse. Staremo a vedere come finirà... [Intanto vi ricordo che il porting di Java su Amiga è a cura di Haage&Partner, a garanzia di qualità! ndMacho].
L'intervento della Sun è stato uno dei pochi ad aver interessato soltanto una ristretto numero di persone. Il relatore, che non conosceva affatto Amiga, ha esclusivamente trattato dei vantaggi di Java per le aziende, cosa che non a tutti interessava. Avremmo preferito una disquisizione tecnica oppure un'approfondimento dell'importanza di Java per le piattaforme alternative.

Enrico Altavilla, AmyWarp.


Durante questi due giorni, Ipisa ha toccato ed approfondito tutti gli aspetti del vivere amighista, dalla programmazione ai giochi, dal volontariato a elettronica. Poteva forse mancare uno spazietto dedicato al mondo del software ShareWare?
Enrico Altavilla ha presentato il suo Amywarp, una potentissima patch che ottimizza alcune delle più utilizzate funzioni della Graphics.library, ottenendo un visibilissimo incremento di velocità nel refresh delle Gui e nei programmi che sfruttano pesantemente la gestione grafica di Intution, come i Browser. Il programmatore palermitano (un mio conterraneo, quindi) ha illustrato il funzionamento del proprio programma, spiegando gli algoritmi applicati e le funzioni ottimizzate.
Il programma, come l'intervento del resto, ha avuto un'ottima accoglienza e siamo tutti in impaziente attesa dei prossimi upgrade, che promettono ancora migliori performance. Per sostenere lo sviluppo basta registrarsi (per la modica cifra di 15 000£!) presso l'autore.
Rileggendo mi accorgo di aver detto più di AmyWarp che dell'intervento ma, al diavolo la professionalità!, questo programma mi ha davvero entusiasmato!

ATO, Localizzazione non-profit per la comunità internazionael Amiga

Non tutti possono fregiarsi del titolo "poliglotta" e, ammettialmolo pure, è molto più piacevole utilizzare un programma localizzato per il nostro idioma, piuttosto che districarsi tra le pagine dei dizionari alla ricerca di qualche esoterico lemma. Eppure non possiamo chiedere ad un programmatore di localizzare il frutto del proprio lavoro, magari PD, in tutte le più svariate lingue! Ecco entrare in scena ATO, Amiga Translators' Organizzation, un'associazione di amighisti sfegatati, pronti a tradurre qualsiasi cosa pur di servire la loro beneamata! Qualsiasi programmatore può rivolgersi ad ATO per ottenere la traduzione della propria creatura, in ben 20 lingue! Mettete via il pallottoliere! ATO offre traduzione quasi gratuite e di qualità, basandosi su glossari comuni (Quante volte vi siete chiesti il significato di alcune esoteriche traduzioni?), e mobilitando uno staff di ben 250 membri.
Bisogna solamente fonire una copia completa del programma a ciascun componente del gruppo di traduzione (costituito, tuttalpiù da una decina di persone). E' logico che i maggiori vantaggi li ottengano gli sviluppatori di "roba" Pd/ShareWare. Per chi vende pacchetti milionari, invece, il discorso diventa meno conveniente, convenendo forse affidarsi ad altre soluzioni. A parte queste irrisorie eccezioni (i pacchetti milionari per Amy si contano sulle dita della mano, per fortuna), ATO certamente contribuirà a rendere più comoda e confortevole la nostra vita di Amighisti.
Ancora una volta il popolo amighista ha saputo concretizzare proficuamente quello spirito di solidarietà tra utenti che le altre piattaforme ci invidiano, comunicando che quello che il resto del mondo considera solo una macchina al limite dell'obsolescenza è, per tutti noi, simbolo di un più profondo e genuino modo di vedere l'informatica personale!

Wouter van Oortmerssen, Amiga E, Aardappel Programming Language ed altra roba impronunciabile...


Spero che Wouter van Oortmerssen non si arrabbi per questo titolo un poco ironico, ma che reputo idoneo a presentare il simpaticissimo personaggio d'oltralpe. Wouter, immortalato nella foto a lato a seguito di una veloce conversazione in un orribile quanto improvvisato inglese ("Vallo" a sapere che parla un'ottimo italiano!), è il noto autore di Amiga E. Il linguaggio, che non manca di mietere ancora numerosi adepti, è stato accolto molto bene dalla comunità Amiga per le proprie caratteristiche davvero particolari. L'agiografia completa di Wouter è ancora in preparazione, quindi passiamo ad esaminare l'intervento.
Questa volta non si è parlato di Amiga E, ma di un nuovo, rivoluzionario linguaggio: Aardappel. Purtroppo io non ho ancora subito quei 5 anni o più di lobotomia altrimenti chiamata università e non mi reputo competente al 100% per descrivere questo stupendo linguaggio, di cui ho comunque intuito le notevoli potenzialità.
Quindi ho contattato personalmente Wouter, che mi ha gentilmente fornito il testo (in inglese) dell'articolo negli atti. Se quacuno volesse tradurlo in Italiano contatti me (chiederò l'autorizzazione scritta a Wouter). E' intenzione di Amiga World sostenere in ogni modo questo nuovo linguaggio, quindi se qualcuno (magari quello di prima!) volesse darci una mano a creare uno spazietto interamente dedicato ad Aardappel è ben venuto. Una volta tanto il tempo Non è tiranno: Aardrappel non è ancora disponibile, ma Wouter sta lavorando veramente sodo (quindi niente telenovelas =^)) per ultimare il codice.
Nell'intervento non si è accennato ad Amiga E, ma ho ho l'onore di presentare in esclusiva mondiale un anticipazione concessa da Wouter in persona: Amiga E verrà portato su PowerPc solo se e quando si sarà chiarita la situazione dei futuri Amiga. (Ma lo sapevano tutti!!!!! ndMacho) (E vabbè, devo pur glorificarmi in qualche maniera... ndPetty).
Speriamo...

Digulla, Amiga Replacement Operating System (AROS)

Sperare è già qualcosa di incerto. Ma sperare in un sogno sa davvero di favola. E proprio in una favola sembra di essere finiti a sentire questo ragazzo occhialuto, Aaron Digulla, dell'Amiga Replacement Operating System. Un favola a tratti amara, (l'incertezza del comportamento di Amiga Inc.), a tratti utopica, (il desiderio di ricreare Amiga), ma sicuramente più vera di molte altre favole. Perché dietro alle parole incantatrici di Aaron sta l'alacre lavoro di un gruppo di appassionati, follemente intenzionati a rendere il codice di Amiga Os disponibile su ogni piattaforma. Immaginate il feedback di AmigaOs e di tutti i programmi se sotto ci fosse un Dec Alpha da 400 Mhz!
Se siete sviluppatori allora cullatevi nel sogno di un'utenza Amiga non più limitata e appesantita dall'68000 ma, estesa ad ogni sorta di microprocessore, capace di sfruttare ogni sorta di hardware!
Si è parlato di sogni, ma il progetto AROS è una realtà concreta e con i piedi ben saldi sul terreno. Dal 1995, un gruppo si programmatori Amiga dedica incessantemente ogni ritaglio di tempo nel lavoro di traduzione del codice Assembly di AmigaOs in Ansi C, prodigandosi di renderlo compatibile con ogni sorta di CPU. Purtroppo il porting non è ancora completo, il termine ufficiale massimo di completamento è la fine di questo nuovo anno (ma probabilmente verrà rilasciato prima).
Il progetto si basa su delle regole fondamentali: 1)

Cercare di riportare il più fedelmente possibile il codice di Amiga Os, senza aggiungere feature che non siano necessarie. Il che sembrerebbe frutto di una volontà anacronistica e conservatrice (per me i due termini sono facce diverse della medesima medaglia! ndMacho) (finiscila, qui non voglio politica! ndPetty), invece la scelta è motivata dall'esigenza di avere la massima compatibilità col codice dei programmi attuali. Inoltre Il team di AROS crede fermamente la forza di AmigaOs non stia nella quantità delle features disponibili, ma nella incredibile elasticità, caratteristica che potrebbe essere compromessa da troppe aggiunte inutili.

2)

Rendere Amiga Os più stabile. Mano a mano che si procede al porting il codice viene ripulito da malfunzionamenti, migliorando la già grande stabilità di AmigaOs. Pur non implementando tecniche di memoria protetta, AmigaOs risulta essere più stabile delle altre soluzioni a disposizione dell'utente, presentando inoltre una grande facilità ad individuare bug residui (a differenza di Windows).

3)

Offrire un supporto migliore a chi programma per Amiga.

AROS ha le potenzialità per riuscire sul suo compito, ma purtroppo alcune nuvole si addensano sul suo futuro. Infatti Amiga Inc. è unico proprietario dei diritti su Amiga Os e un porting del genere deve essere obbligatoriamente autorizzato se non si vuole incorrere in pesanti sanzioni. Ancora non è chiaro l'atteggiamento di Amiga Inc. nei confronti di questo ambizioso progetto, che di fatto offrirà gratuitamente quello che la società vende! Presto su queste pagine troverete la risposta definitiva! Speriamo che Amiga Inc. supporti la lodevole iniziativa di Digulla e soci, in caso contrario la società perderebbe la faccia e, quel che peggio, la fiducia di molti di noi. Comunque vadano le cose Aaron ci dice: "Does it matter? No, it really doesn't as long as even one human being dreams the Amiga dream- the dream of a computer out of this world!". L'aticolo di Aaron è davvero stupendo, potevo non contattare Aaron?

Salafia, Dottori e Cowboy.

No, non vogliamo introdurre un Western o un telefilm ambientato negli ospedali (non riesco a cogliere la differenza! ndMacho), piuttosto è nostra intenzione trattare l'interessante epopea di un neolaureato alle prese col mondo del lavoro. L'intervento, pur essendo totalmente svincolato da Amiga, ha interessato e divertito il pubblico. Se dovessi etichettarlo con una didascalia, utilizzere qualcosa sul genere di "Quando la realtà superà la fantasia".
Infatti Deodato Salafia ha riportato fedelmente e con cognizione di causa lo scontro tra il neolaureato in informatica, incosciente di ciò che lo circonda, e il mondo del lavoro, ricco di situazioni grottesche e allucinanti, che spesso degenerano in barzellette per gli addetti ai lavori.
Dopo ripetute rischieste, e infine il sequestro della madre, Deodato Salafia ci ha concesso di mettere on-line l'articolo di supporto all'intervento. Non ve lo perdete!

Vigna, Le applicazioni dell'informatica teorica alla programmazione>


Altro intervento legato al mondo dell'informatica teorica, che in una conferenza piena di esperti non guasta. Sebastiano Vigna, che i più anziani di voi ricorderanno essere l'autore di SuperDuper, Mostra e una miriade di programmini vari, ha condotto per l manina lo spettatore attraverso le fesserie che facilmente si compiono programmando. L'articolo degli atti affrontava la situazione più tecnicamente, rivelandosi un poco più complesso (o dovremmo dire complicato? ndPetty) ma anche ricco di utilissimi suggerimenti.
Sebastiano Vigna, che confesso essere stato uno dei miei miti di gioventù (e a me che me ne frega? ndMacho) (Insensibile, ma tu lo sai che a 12 anni gli scrivevo pure delle lettere che non ha mai avuto il coraggio d'imbucare?!? ndPetty), ha gentilmente acconsentito alla pubblicazione del testo di tale articolo.

Redaelli, Persistence of Vision Ray Tracer

Notevole lo spazio dedicato alla grafica 3D, che si è distinto anche per la qualità degli interventi. Iniziamo con un'introduzione a POV-RAY, il potente programma di grafica fotorealistica Ray Tracing, a cura di Paolo Redaelli. La caratteristica che più di tutti colpisce di POV è il prezzo: nullo! Infatti, a differenza delle altre soluzioni per la grafica 3D, POV è completamente gratuito. Il che, e qui sta il bello, non compromette per niente la qualità del programma, anzi permette uno sviluppo libero ed orientato ai reali bisogni dell'utente.
Pov nasce nel 1991 come evoluzione di DKBTrace (di David K.Buck e Aaron A. Collins per Amiga), e implementa già dalla nascita potenti algoritmi prima esclusivo appannagio di programmi milionari oppure relegati all'ambito universitario. Con notevole competenza Paolo Redaelli ha illustrato i pregi del prodotto, non mancando di mostrare alcune immagini di qualità fotorealistica, e discutendo la natura multipiattaforma di POV. Pov-Ray, infatti, è disponibili in diverse versioni per numerosi sistemi (eppure non mi meraviglierei se ci fosse pure la versione per il C64!), ad opera di diversi appassionati. Questo si traduce nell'impossibilità di una GUI comune (a volte, come ne caso Amiga, non è disponibile nemmeno una Gui!), forse l'unico vero freno alla diffusione del programma (in particolare sotto Amy).
Ma POV non ha mancato di conquistare adepti e proseliti che contribuiscono pesantemente allo sviluppo in generale e specificatamente sotto Amiga. Il relatore è uno di questi volontari, oltre ad essere un Pov-innamorato.
Dato che su Amiga World siamo fermamente decisi a promuovere ciò che veramente c'è di valore, e POV-Ray appartiene a questa categoria, abbiamo contattato Paolo Redaelli, il tecnicissimo relatore di Ipisa, che ha subito accettato di collaborare con noi. Inoltre ha messo a disposizione l'articolo degli atti, corredandolo personalmente con una serie di POV-immagini. Sulla qualità non mi pronuncio, vi basti sapere che appena le ho viste la mia reazione è stata: AZZO!

Tasora, Le nuove frontiere dell'animazione tridemenzionale: la simulazione totale!


Alessandro Tasora, vecchia conoscenza di Ipisa, ha tratteggiato il programma di rendering del terzo millennio (!), postulando un'evoluzione verso una maggiore coerenza fisica col mondo reale (si fa per dire...). Viene introdotto il concetto di "simulazione totale", ovvero un complesso di leggi fisiche (opportunatamente semplificate) che soggioghino il mondo del 3D alla ferrea logica del reale, permettendo una complessa (e complicata... ndVigna =^)) forma di realismo.
Sarà insomma possibile progettare e modellare in una fedele approssimazione della fisica reale. Per riportare un esempio di Tasora, immaginate una sfera dotata di alcuni parametri fisici (quali elastacità, isteresi, viscosità), che si comporterà realisticamente sia in animazione (ove rimbalzerà, rompendosi eventualmente) sia in modellazione (dove sarà possibile deformare la sfera attraverso la pressione di altri oggetti). Sono stati proiettati alcuni esempi e fornite mezze anticipazioni delle nuove rivoluzionarie caratteristiche della versione 4 di Real 3D (mirate a creare un clima di attesa verso il suddetto programma).
Insomma, sembra che ogni aspetto della vita di un utente evoluto sia stato trattato da Ipisa con notevole competenza!

Trauma Zero


Non è stato trascurato nemmeno l'aspetto videoludico dell'informatica, presentando, oltre all'anteprima di Quake, un shot'em up a scorrimento orrizzontale come non se ne vedevano più su Amiga! E' stata presentata una demo non giocabile del giocone, che non ha mancato di stupire per la bellezza degli effetti e la fluidità. Da non "scordare" le musiche, opera del mai troppo osannato FBY. Dietro all'intervento si cela la storia di un gruppo di ragazzi intenzionati a creare qualcosa di realmente consistente per Amiga e, fidatevi, le premesse ci sono!

Be Europe, BeOs on Intel system.


Immaginate di esssere davanti ad un computer, di cui non conoscete l'Os installato. La Gui ha un look&feel diverso da tutte quelle che avete visto. Potrebbe essere comunque un Amiga con uno di quei programmini come Visual Prefs. Ora eseguite due filmati Avi in finestra in multitasking con una fluidità perfetta.
Beh, fin qui, niente di speciale, a meno che non utilizziate Windows. Poi aprite un programma di calcolo frattale, uno scheduler, una finestra con un l'animazione di una teiera. L'esempio non rende pienamente giustizia alle qualità dell'innovativo sistema operativo della Be. Ma come è venuto fuori Be Os? Non tutti possono ritrovarsi a dirigere lo sviluppo di AmigaOs, ma sicuramente chiunque, armato di tastiera e debugger, può tentare di ricrearselo. Questo, in essenza, è il ragionamento del francese Gassè, un grande Amiga fan che dal nulla ha fondato la Be Europe e immeso sul mercato un'interessantissimo sistema operativo, ch'egli definisce erede di Amiga Os. Tali dichiarazioni, che potrebbero benissimo essere motivate unicamente ad accaparrarsi qualche utente e sviluppatore Amiga, sono alla base della presentazione di BeOs nella scorsa edizione di Ipisa. Allora la dimostrazione fù accolta positivamente, nonostante molti dubbi attanagliassero il pubblico giustamente diffidente verso tutto ciò che non è Amiga.
Non contenta, la Be Europa ha pensato bene di ritornare a parlare del proprio rivoluzionario prodotto. Ed è stato un gran successo, grazie alla dimostrazione di cui sopra! Tecnicamente Be os sembra un prodotto vincente,(multitasking, multithreading spinto, struttura object oriented, multiprocessing, condivisione dei dati...), ma riuscirà ad avere successo? Permangono alcune ombre su alcuni aspetti dell'Os (srà perché sono abituato con AmyOs, ma a me pare lentino!), ma vedrò di commissionare un confronto approfondito tra AmigaOs e BeOs. Il che non sarà presto disponibile, considerando che devo trovare prima qualcuno disposto a farlo... =^)).
Comunque Be Os è in una situazione per molti versi analoga a quella del primo modello di Amiga uscito sul mercato: rivoluzionario (anche se in maniera minore di Amy) ma praticamente senza Software. Nessuno è ancora in grado di dire se avrà successo.

Daffara, Linux: presente e futuro.

Chi non ha invece bisogno di presentazioni e dimostrazioni è Linux, il potente Unix liberamente distribuibile. Grazie al repentino interesse di molte riviste del settore, per troppo tempo abbagliate dall'orrido Windows, Linux ha derfinitivamente "preso un posto al sole al pari di altri sistemi più noti e blasonati". Carlo Daffara, il preparatissimo oratore, non ha mancato di offrire una paronamica completa delle ultime novità nell'universo Linux, universo in netta espansione anche e soprattutto al di fuori dall'ambito professionale ed accademico.
Ma quale interesse può nutrire un utente Amiga convinto verso un sistema operativo diverso da AmigaOs? Beh, è dovere di chiunque voglia contribuire attivamente al miglioramento della realtà informatica (nel nostro caso, scegliendo Amiga) essere informato sulle ultime tendenze. Da non dimenticare che A/box avrà un core unix like, e quindi il presunto successore di Amiga sarà imparentato in una certa maniera con Linux. Inoltre ricordiamo che Ipisa non è (solo) un incontro di amighisti incazzati, ma un confronto dialettico mirato a esaminare CRITICAMENTE la realtà dell'homo informaticus, eventualmente promuovendo alcune valide iniziative controcorrente come Linux. Limitarci alla anacronistica visione monopiattaforma, al limite del fanatismo, e cancellare ogni altra alternativa al "demonio" Windows, sicuramente non ci migliorerebbe come persone, e probabilmente non porterà mai a niente di buono neanche per l'informatica personale. Noi abbiamo scelto di sostenere Amiga, e non dobbiamo per questo ignorare a priori le altre alternative per motivi "ideologici" al limite del fanatismo religiosa, ma anzi ricordare che la nostra scelta amighista è fondata su propositi scientifici e su una visione concreta (anche se un po' utopistica) della realtà.
[Personalmente mi ritengo un'estremista, e così in molti mi hanno definito, ma, per quanto ci tenga ad Amy e ci scherzi sopra, non ha mai pensato seriamente di ritenere la mia beneamata unica alternativa passata, presente e futura. In tal caso avrei creato un culto religioso e non avrei cercato il confronto sulle pagine di Amiga World! Comunque ciò non toglie che non abbia ancora trovato un computer migliore di Amy...]
Il pubblico di Ipisa ha confermato questo modo di intendere la nostra vocazione (ci scherzo... =B^)), anche perché le "teste calde" hanno pensato bene di rimanere a casa per i dissidi con l'illuminato Ruocco nella scorsa edizione.

Phase V e ProDAD,


Purtroppo le due società erano inspiegabilmente assenti. Sergio Ruocco, che ringrazio personalmente per le informazioni fornitomi sui retroscena di Ipisa, mi ha rivelato che le due società non si sono degnate nemmeno di rispondere alle lettere di invito! Patetico!

Amiga Inc.,

Discorso analogo per l'altro grande assente: Amiga Inc. La mancanza di dialogo è stato uno dei fattori determinanti della morte prematura di Commodore, assolutamente intenzionata a distruggere quello che la giustamente entusiasta comunità Amiga creava (gli aneddoti si sprecano). Ma che Petro Tyshtschenko rinunciasse ad un'esibizione pubblica, una di quelle a cui ormai ci ha abituato, con molte promesse (come il supporto alle riviste) e pochi fatti, ci è sembrato assai strano!
Non venendo, Petro si è scansato l'imbarazzante confronto con il team di Amiga Magazine, che ha annunciato la morte della testata! Strana coincidenza...

LA MORTE DI AMIGA MAGAZINE!

Al termine della manifestazione, proprio quando il pubblico già si complimentava con Ruocco e soci per la riuscita della manifestazione, un triste personaggio dalla barba incolta dà il funesto annuncio: Amiga Magazine ha chiuso!
La celebre rivista, vero e proprio punto di riferimento per il sempre più frazionato popolo amighista, ha terminato le pubblicazioni col numero di Dicembre. Per conoscere i motivi e le cause che hanno portato alla perdità di un grande nome dell'editoria italiana .
Inutile dire che la redazione sta facendo di tutto per tornare in edicola, magari sotto un'altro nome. Noi staremo alla finestra, pronti a segnalarvi ogni novità.

Conclusioni

Un'esperienza necessaria! Non bisogna aggiungere nientaltro a quanto detto: Ipisa si celebra da sé. Solo un ringraziamento agli organizzatori che hanno reso possibile questa piccola utopia. Purtroppo questa sarà forse l'ultima edizione di Ipisa, in quanto il comitato organizzatore ha espresso di non potersi più occupare dell'evento. Se qualcuno di voi volesse salvare questo democratico momento di vita amighista allora organizzatevela da voi! Ruocco e soci si impegnano a darvi delle "dritte" interessanti su come organizzare un'evento del genere. E' venuto il momento di rimboccarisi le maniche!


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